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Lugano Città del Gusto: buona la prima, si pensa alla seconda

Lugano Città del Gusto: buona la prima, si pensa alla seconda

Nel bilancio della manifestazione vince la cultura enogastronomica e le polpette degli chef ticinesi.

Si è chiusa ieri sera la kermesse che, per 11 giorni, ha proposto oltre 100 eventi enogastronomici nella città e nel suo distretto. A vincere l’ambiziosa sfida di Lugano Città del Gusto è stata la sua valenza formativa e culturale. Successo di pubblico per la mostra “Il gusto di ieri, oggi e domani”, ospitata a Villa Ciani, che ha visto, tra i protagonisti, anche la Compagnia Finzi Pasca e la Facoltà di Scienze Informatiche dell’USI, dosando poesia, cultura, tecnologia e storia. L’esposizione è piaciuta così tanto agli organizzatori della prossima edizione dell’evento, prevista tra il 12 al 22 settembre 2019 a Montreux, che Jean-Baptiste Piemontesi, Municipale responsabile di cultura e turismo, ha espresso la volontà di replicare il prossimo anno l’esposizione nella città vodese.

Nello spirito originario del progetto della Città del Gusto c’era l’idea di far incontrare realtà territoriali diverse per settore e competenze, riuscendo a metterle in sinergia. Questo sogno è diventato realtà anche, e non solo, nel caso della mostra.
Buona anche la partecipazione del pubblico ai laboratori del gusto al Palazzo dei Congressi che, grazie ad un programma ricco di contenuti e spunti formativi, ha proposto conferenze, incontri, lezioni e workshop con produttori e professionisti ticinesi che hanno potuto raccontare ai partecipanti i segreti del settore, con una formula vincente a metà strada tra didattica e gusto. Alcuni appuntamenti hanno registrato il tutto esaurito nelle sale del Palazzo dei Congressi, come quelli a tema birra, pane, come anche l’incontro con Joan Roca, uno degli chef migliori al mondo, a Lugano per parlare di enogastronomia e turismo, un tema di grande attualità a livello internazionale.

Ottimi anche i risultati di pubblico del ciclo di conferenze della Fondazione CardioCentro Ticino, che è servito a fare chiarezza su molti aspetti dell’alimentazione sana. Gli incontri a cura di Slow Food Ticino e Bio Ticino hanno “colorato” la manifestazione presentando tanti prodotti rari e particolari. Insomma, i ticinesi amano il buon cibo: con gli oltre 100 eventi della kermesse e le tre location cittadine, sono state coinvolte circa 15.000 persone.

Lugano Città del Gusto è stata anche una “cartolina” di grande impatto, data l’importante esposizione mediatica avuta dall’evento, sia al nord delle Alpi che in Lombardia, per i tanti turisti che l’hanno visitata in questi giorni. “Raramente di una manifestazione si è parlato e letto così tanto in Ticino”, ha dichiarato il sindaco di Lugano Marco Borradori, “una presenza così capillare di tutti i media è dovuta senza dubbio al grande valore culturale della manifestazione. Gli organizzatori hanno portato avanti il progetto con interesse, passione ed entusiasmo, e altrettanto ha fatto la Città, che è soddisfatta del buon risultato. Siamo felici di aver dato il là a qualcosa di nuovo, Lugano Città del Gusto ha tracciato una nuova via.”
Tempo di bilanci, ma anche occasione per guardare già al futuro, visto che nonostante il passaggio del testimone a Montreux, Lugano resterà Città del Gusto, con nuovi progetti per il 2019. “Dobbiamo ringraziare in primis la Città di Lugano che ci ha supportato e sostenuto fin dall’inizio del progetto”, dichiara Dany Stauffacher, presidente del Comitato organizzativo di Lugano Città del Gusto, “bisogna inoltre ricordare il grande contributo delle aziende private che hanno creduto nel progetto finanziandolo per l’80%. Senza di loro, un programma così ambizioso e di qualità non sarebbe stato possibile. Ora si guarda già avanti: la rete che siamo riusciti a costruire non andrà persa, e da parte nostra cercheremo di concentrarci sui temi che sono stati trainanti in questa edizione.”

Innegabile resta la soddisfazione per aver realizzato, anche se per soli pochi giorni, uno spazio di grande valore estetico e non solo. Infatti, il Padiglione Conza, progettato nel suo innovativo allestimento dagli studenti dell’Atelier Canevascini dell’Accademia di Architettura USI, ha permesso ai visitatori di concedersi un’esperienza culinaria in una delle più grandi e artistiche sale da pranzo della città.

Infine, ciliegina sulla torta della manifestazione è stato il grandissimo successo della rassegna “Polpet-ti amo!”, che ha coinvolto 45 ristoranti di Lugano e del suo distretto. Nelle più rosee aspettative di Lugano Città del Gusto, c’era il desiderio di poter contribuire, nel suo piccolo, al rilancio della piazza gastronomica locale. E, in effetti, la polpetta ha fatto centro nei cuori gourmet dei luganesi. Questo piatto popolare e rivisitato da ogni chef con estro personale, ha raggiunto numeri record: sono state servite quasi 10.000 porzioni di polpette da quando è iniziata “Polpet-ti amo!”, a dimostrazione che l’offerta è decisamente piaciuta al pubblico. Guido Sassi, noto ristoratore della piazza luganese, ha dichiarato: “E’ stata un’idea vincente, quella della polpetta, e ha creato un indotto non trascurabile: sono contento che una manifestazione come Lugano Città del Gusto abbia saputo coinvolgere anche la categoria dei ristoratori in modo attivo”. E se il caldo della coda estiva ha tenuto un po’ lontani i visitatori dal Villaggio del Gusto al Centro Esposizioni, ha favorito i ristoranti del distretto, molti dei quali continueranno a proporre polpette nei loro menu, dato il grande riscontro di pubblico.